Il Premio Nebula / Approfondimento

Salve a tuttə!

Con questo articolo inizia un nuovo blog tour, stavolta quello in occasione dell’uscita italiana di Gideon la Nona di Tamsyn Muir, organizzato da Valeria in collaborazione con la Mondadori, che ringrazio già qui per la copia digitale del libro. La recensione arriverà più a ridosso dell’uscita, ma intanto vi facciamo compagnia con un po’ di articoli di approfondimento legati a questo libro.

Come avrete visto dal titolo, ho deciso di parlarvi del Premio Nebula, perché i premi sono un argomento di cui non ho mai parlato e mi piace variare. Fra l’altro, riflettevo che molto spesso i bollini appicciati sui libri spingono i lettori a comprare un titolo piuttosto che un altro, ma quanto sappiamo davvero dei premi che quei bollini rappresentano? Personalmente, conosco bene solo lo Stonewall Book Award, perché qualche tempo fa mi sono incuriosita e ho fatto una ricerca, ma dopo questo articolo posso dire di essere quasi un’esperta dei Nebula Awards. Magari piano piano li approfondirò tutti, ma intanto dedichiamoci a questo premio dedicato ai libri fantasy e di fantascienza pubblicati negli Stati Uniti.

Non sapevo bene come strutturare l’articolo, perché i romanzi e le novelle candidati e premiati sono stati moltissimi nel corso degli anni, quindi alla fine ho optato per dividere l’approfondimento in varie sezioni. Spero di non tediarvi troppo e direi di cominciare!

A chi viene dato il Premio Nebula?
Il Premio Nebula, come vi dicevo, è un premio che viene dato alle migliori opere fantasy e di fantascienza pubblicate in inglese negli Stati Uniti. Con l’avvento del digitale, sono state aggiunte alla lista dei possibili candidati, opere scritte in inglese al di fuori degli Stati Uniti, purché ne esista un’edizione digitale, su un sito web o su uno store di ebook. Il premio viene consegnato dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America (SFWA), una associazione non-profit i cui membri attivi votano le opere secondo loro migliori dal 1966. 

In realtà, in italiano viene chiamato Premio Nebula, ma la dicitura inglese Nebula Awards al plurale è più adeguata, perché ogni anno vengono premiate diverse categorie. Ci sono quattro categorie che sono rimaste uguali dal 1966 ad oggi: Best Novel (storie da 40.000 parole o più), Best Novella (tra le 17.500 e le 40.000 parole), Best Novelette (tra le 7.500 e le 17.500 parole) e Best Short Story (meno di 7.500 parole). Tra il 1974 e il 1978 e poi di nuovo dal 2000 al 2009 è esistito anche il premio per Best Script, mentre dal 2018 esiste quello per il Best Game Writing. Proprio a partire da quest’anno, poi, due premi che prima erano considerati separati dai Nebula Awards sono stati inglobati da questi ultimi, vale a dire l’Andrew Norton Award, che riguarda i middle grade e gli young adult e il Ray Bradbury Award, che riguarda invece le produzioni drammatiche (film e serie tv).

Voglio vincere il Premio Nebula, come faccio?
Intanto bisogna imparare a scrivere. Una volta depennato questa voce dalla to do list, è tempo di farsi venire un’idea originale. Fatto? Bene, ora dovete trasformare quell’idea originale in un’opera scritta in inglese che sia ascrivibile in qualche modo al genere fantasy o sci-fi (non ci sono regole scritte, quindi dovete rimettervi alla clemenza dei giudici). Dopodiché dovete sperare che uno degli autori membri dell’associazione noti il vostro lavoro, perché sono loro a decidere i titoli nominati tra il 15 novembre e il 15 febbraio. Una volta fatto questo, i sei titoli con più nomination arrivano in finale e a marzo viene scelto un vincitore, annunciato poi a maggio durante la cerimonia.

Cosa si vince?
Niente. O meglio, niente soldi, ma tanta fama e un trofeo super kitsch meraviglioso. È un pezzo di vetro (o forse è plastica, non saprei) trasparente al cui interno c’è una nebulosa a spirale — si chiamano pur sempre Nebula Awards, insomma — e delle gemme tagliate in modo da sembrare pianeti. Purtroppo non vincerò mai un Premio Nebula, ma starebbe davvero bene accanto ai miei libri di fantascienza un po’ vintage. Lo vedrei benissimo vicino a Guida galattica per gli autostoppisti. Il trofeo è stato creato da J.A. Lawrence da un disegno della scrittrice Kate Wilhelm ed è rimasto uguale dal 1966. 

Ma Gideon la Nona che c’entra, scusa?
Avete ragione pure voi. Sto sproloquiando da oltre 700 parole e ancora non si è capito cosa c’entri questo articolo sul Premio Nebula in un blog tour su Gideon la Nona. Forse avrei dovuto dirlo all’inizio, ma siamo su un blog gestito da un’amante del mystery, quindi la suspense è d’obbligo. Probabilmente lo avrete capito da soli, ma comunque ve lo dirò perché mi piace essere ovvia: Gideon la Nona è stato uno dei sei candidati al Premio Nebula del 2020. Ha vinto? No, ma è comunque un grande risultato arrivare nella lista dei sei migliori libri sci-fi/fantasy dell’anno, quindi complimenti all’autrice! Personalmente non ho letto A Song for a New Day di Sarah Pinsker, il libro che ha vinto, quindi non saprei dirvi se Tamsyn meritasse il premio più di lei, ma sicuramente non lo avrei dato alle Diecimila Porte di January di Alix E. Harrow, un altro dei candidati per il 2020.

E adesso di che parliamo?
Bella domanda, di che parliamo? Di cose un po’ a caso che voglio dirvi, perché parlare di tutti i candidati e i vincitori dal 1966 ad oggi in tutte le categorie mi sembra eccessivo, anche perché trovate la lista completa su Wikipedia. Mi sembra interessante segnalarvi che il primo romanzo ad essere stato insignito del Premio Nebula è stato Dune di Frank Herbert, che sta essendo (mamma mia, che brutta frase) adattato in un film con Timoteo Calamaio, che personalmente odio, ma va per la maggiore, quindi magari a voi interessa! 

Un’altra cosa molto bella è che già nel 1970 il premio è stato vinto da una donna. Proprio così, Ursula K. Le Guin, autrice di Terramare, ha vinto il premio sbaragliando i suoi colleghi  uomini con La mano sinistra delle tenebre. Non l’ho mai letto, ma penso che prima o poi lo farò, anche perché non ho ancora mai letto niente di questa autrice. Fra l’altro, Ursula K. Le Guin è anche l’autrice ad aver ricevuto il maggior numero di Premi Nebula, essendo stata nominata sei volte e avendone vinti ben quattro.

Il numero di autori nominati nella categoria Best Novel è abbastanza alto, infatti sono 193 i nomi che compaiono nella lista, ma di questi solo 42 hanno vinto (se la matematica non vi torna perché il premio esiste da 55 anni, ci sono più autori che detengono più di una vittoria). Siccome sono una persona orribile, non ho letto nemmeno uno dei titoli che hanno vinto il titolo di Best Novel, però ho letto un paio candidati e possiedo American Gods di Neil Gaiman che ha vinto nel 2003 e La quinta stagione di N.K. Jemisin, candidato nel 2016 — poi il terzo libro ha anche vinto l’Award nel 2019.

Per quanto riguarda Best Novella, lasciamo da parte i numeri che altrimenti mi scappate e l’articolo è ormai quasi finito (circa). Nel 2004 ha vinto Coraline di Neil Gaiman, che personalmente adoro e non vedo l’ora di rileggere. Nel 2016, invece, ha vinto Binti di Nnedi Okorafor, di cui ho letto, appunto, la prima novella contenuta nel bind-up italiano. Non vedo l’ora di continuare questa lettura, perché sono molto incuriosita. Nel 2017, ha vinto Every Heart a Doorway di Seanan McGuire, grandissima scelta da parte della giuria. Se ancora non lo avete fatto, andatelo a leggere, grazie mille, poi tornate qui e parliamone insieme. E sapete chi ha vinto quest’anno? Così si perde la guerra del tempo (ve ne ho parlato qui e qui). Con 4 contro 0, direi che me la sono cavata meglio con le novelle, in quanto a titoli letti. Best Novelette e Best Short Story nemmeno ci provo, perché già so di non aver letto nulla che potrei trovare su quella lista. Shame on me.

Best Script e il Ray Bradbury Award si accavallano un po’, ma qui sono molto più preparata. Che tristezza e che vergogna, per una book blogger, aver visto più film/serie che letto libri candidati per i Nebula Awards, ma tant’è. 

Partiamo da Best Script: nel 1976 ha vinto Young Frankenstein, che è meraviglioso e anche se non ho visto gli altri tre film candidati approvo la scelta. Ovviamente nel 1978 ha vinto Star Wars episodio IV, mentre nel 2000 Matrix ha perso contro Il sesto senso. Nel 2003, 2004 e 2005 ha vinto Il signore degli anelli, che ve lo dico a fare. Però tra i candidati c’erano anche Shrek, alcuni episodi di Buffy l’Ammazzavampiri, Alla ricerca di Nemo, Gli Incredibili e Se mi lasci ti cancello (ogni volta che penso alla traduzione di questo titolo piango), che sono tutte cose che ho visto! Tra le altre cose che ho visto e che hanno vinto ci sono Il castello errante di Howl, WALL-E e Il labirinto del fauno. I primi due li ho amati, il terzo lo odio profondamente, ma questi sono dettagli. Ovviamente non potrebbe essere una lista di scifi degni di nota senza Batman di Nolan, Doctor Who e Star Trek.

Anche per i Ray Bradbury Award me la sono cavata bene, direi. Ho visto Avatar, Coraline, Star Trek e Up, che sono tra i candidati del 2010. Quattro in un solo anno! Ne ho visti davvero tanti, in realtà, ed elencarli tutti sarebbe noioso per me e per voi, quindi mi limiterò a dirvi che ci sono ovviamente i film della Marvel, Hunger Games e un po’ di roba Disney, Pixar e Dreamworks. Ritroviamo anche il caro vecchio Doctor Who e Star Wars, un sacco di film che sono anche stati candidati agli Oscar e cose molto famose in generale. Quest’anno la sfida era all’ultimo sangue: un episodio di Good Omens, Avengers: Endgame, Capitan Marvel, un episodio di The Mandalorian, uno di Russian Doll e uno di Watchmen. A parte Watchmen ho visto tutte le cose candidate e sono molto felice che abbia vinto l’episodio di Good Omes. Neil Gaiman fa incetta di premi, come avrete notato.

Ultime considerazioni, stavolta sugli Andre Norton Awards, che forse mi regaleranno gioie, visto che leggo tanti middle grade e young adult. La prima a vincere è stata Holly Black nel 2006 con Valiant. Non l’ho letto, ma almeno conosco l’autrice. In realtà la lista è piena di nomi molto familiari per me, tra cui anche Maureen Johnson, che ha scritto una delle mie serie preferite al mondo (anche se era stata candidata per un altro libro, visto che la serie in questione è mystery e non c’entra niente). Ovviamente nel 2019 ha vinto Figli di ossa e sangue, che penso abbia vinto circa novantamila premi. Di tutti i libri in lista, io ne ho letti 4 e mezzo, alla fine, quindi niente grandi gioie, ma conosco più della metà dei titoli e degli autori e alcuni sono nella mia TBR, come ad esempio alcuni libri della imprint Rick Riordan Presents, che vorrei leggere nel 2021.

E insomma, direi che posso anche lasciarvi in pace e ricordarvi di continuare a seguire questo blog tour! Ci sentiamo presto con la recensione di Gideon la Nona, intanto io spero di non avervi annoiati troppo.

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